Artisti Fluxus
Storia
Il movimento nasce da un’idea del lituano-americano George Maciunas (1931-1978). I suoi componenti si identificavano sia con la musica e la poesia sperimentale sia con le arti visive.
Maciunas insisteva sul fatto che fluxus non poteva limitarsi ad un solo ambito di attività o identificarsi con le idee tradizionali sullo stile artistico.
La parola “Fluxus” comparve stampata per la prima volta sugli inviti delle tre conferenze musicali “Musica Antiqua et Nova” organizzate nel 1961 da Maciunas[1] cui avrebbero aderito via via anche Ken Friedman, Ben Patterson, Nam June Paik, Wolf Vostell, Joseph Beuys, Charlotte Moorman, Benjamin Vautier, e in Italia tra gli altri, i fiorentini Giuseppe Chiari e Sylvano Bussotti oltre che a Gianni Emilio Simonetti.
Nel 1962 Maciunas promosse il Fluxus festival allo Städtisches Museum di Wiesbaden (Germania); le tappe successive che segnarono la rapida diffusione del movimento in Europa e in Asia furono Copenaghen, Parigi, Düsseldorf, Amsterdam, L’Aia, Londra, Nizza, e successivamente in Giappone.
Fluxus rivendica l’intrinseca artisticità dei gesti più comuni ed elementari e promuove lo sconfinamento dell’atto creativo nel flusso della vita quotidiana, in nome di un’arte totale che predilige come ambiti elettivi d’espressione soprattutto la musica, la danza, la poesia, il teatro e la performance, nascono appunto gli Happening luoghi dove l’arte assume diverse forme, antidogmatiche e libertarie, e dove anche il fruitore assume un ruolo diverso.
fonte Wikipedia